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Mercoledì, 24 Apr 2024
Vita nascosta: un film di Terence Malick

Che differenza fa una goccia di bene in un oceano di male? A che cosa serve? Chi la vede? Chi nota il suo cadere e il suo dissolversi nell’oceano? Che senso ha, allora, versarla? Un semplice gesto gentile, compiuto nel mezzo di una guerra mondiale; un piccolo seme caduto, per sbaglio, sull’asfalto, calpestato, spaccato e morto, che senso ha? Quando, facendo il bene, non cambia nulla, ma proprio nulla, nel contesto di male in cui ci si trova, perché farlo? Per chi?

Ecco alcune delle domande che ci suggerisce Terrence Malick mentre guardiamo il suo ultimo capolavoro La vita nascosta (un film del 2019, con August Diehl e Valerie Pachner). È la storia del beato Franz Jägerstätter, un contadino austriaco e obiettore di coscienza, che viene ghigliottinato, il 9 agosto 1943, per essersi rifiutato di giurare fedeltà al Führer.

Il film evidenzia il forte contrasto fra la nascosta, silenziosa, ordinaria e quasi banale vita di Franz e della sua famiglia, e la gigante e assordante figura del male, rappresentata da Hitler e da tutto il contesto di guerra in quel periodo. E così ritorno alle domande con cui ho aperto questo articolo: che senso ha il bene, quando viene schiacciato dal male, quasi distrattamente, come se fosse una minuscola formica sotto la suola di un passante? Le risposte, Malick non le dà. Anzi, proprio alla fine della pellicola, sentiamo Fani, la moglie di Franz, dire: “Un giorno capiremo il motivo di tutto questo, e non ci saranno misteri… sapremo perché viviamo… ci ritroveremo, coltiveremo alberi da frutto, campi, daremo nuova vita alla terra… Franz, ci ricongiungeremo lì, tra le montagne”. Da bravo filosofo, Malick, nei suoi film, non dà risposte, al contrario suscita domande, semina curiosità e coltiva speranze.

La vita nascosta ci fa vedere la fragile forza del bene di fronte, o meglio, dentro un male potente e illogico. Dirò di più, La vita nascosta cela pure il bene, come il tesoro è nascosto nel ventre della terra e la perla nel cuore del mare, e tocca agli spettatori cercarlo e trovarlo nel profondo di una realtà coperta di malvagità.

Questo bene si può vedere in tanti gesti di tenerezza che costellano il film. Ad esempio, quando Franz è condotto in manette da un membro delle SS che lo sta portando da una prigione all’altra, aiuta una signora a sistemare la sua valigia in treno, oppure sistema l’ombrello caduto davanti a un bar. In un’altra scena assistiamo a Franz che viene pestato brutalmente da una guardia SS, ma subito dopo la testa di Franz è appoggiata sulla spalla della moglie Fani che l’accarezza con infinita delicatezza.

Scrivo queste poche righe sul film invitandovi a fare un gioco, il gioco di cogliere tutti i gesti di cura, di bene, di gentilezza che potete trovare in questa pellicola. Non vorrei scrivere altro o svelare di più. La vita nascosta è un titolo che ben si addice a questo film. Pensate alle cose che nascondete e della ragione per cui lo fate. Normalmente, copriamo o veliamo le cose più care e preziose; a volte nascondiamo le cose di cui ci vergogniamo, che rivelano di noi verità che vorremmo restassero segrete. In altre circostanze, le due cose coincidono: vergogna e preziosità, pudore e valore. Vi invito a fare questo gioco mentre guardate La vita nascosta. Esercitate la vostra capacità di scorgere il bene là dove vedete solo il male. Il regista Malick vuole dirci che il bene non può essere mai del tutto annientato, che il male non riuscirà a soffocare completamente il seme del bene… Malick, giocando con i proverbi popolari, direbbe: l’erba buona non muore mai.

Se anche il film termina (non vi svelo come!!), la vita continua a interpellarci dicendo: continuate a giocare! Seminate il bene, anche se è poco, debole, silenzioso, insignificante; cogliete il bene, anche se invisibile, fragile e marginale. Non permettete che il male v’indurisca; non cadete nel disincanto e nella disillusione; non invidiate nessuno, non gonfiatevi, non mancate di rispetto, non pensate solo ai vostri interessi, non arrabbiatevi; che la vostra vita non giri attorno al male che state subendo, ma sia la verità a guidare i vostri passi e a illuminare il vostro sguardo… continuate ad amare, a credere nell’uomo, a portare pazienza, a sperare e a credere nel bene! Tutto sparirà, TUTTO… resterà solo l’Amore (cfr. 1Cor 13,1-13).

Buona visione! (fr Elia)