Qui si respira un clima di grande stupore. Una lacerazione improvvisa nell'universo mostra un semicerchio bianco orlato di luce e di fuoco, un "fuoco divorante", contro uno sfondo nero.
E' una apparizione regale: "Parla il Signore, Dio degli dei" che "convoca la terra da oriente ad occidente". Egli si fa intuire attraverso un'abbagliante luce bianca.
Le figure degli angeli, che muovono festosamente le loro ali, manifestano con la loro presenza lo "splendore" di bellezza nel quale "Dio rifulge". Non ci è dato vedere di più, ma non è poco...
La figura in ginocchio, vestita di sacco di polvere, con le braccia aperte e lo sguardo stupito, ci rappresenta tutti. E' un simbolo del nostro bisogno di eterno ed assoluto.
Nel giorno della sventura, pieghiamo le ginocchia senza paura di sminuirci. Egli ci salverà e noi percepiremo la nostra bocca aprirsi spontaneamente in un inno di gloria.