Famosissimo questo Salmo, tutto avvolto nel classico colore viola della penitenza quaresimale, che la liturgia ci offre annualmente.
La lettura dell'immagine, tutta simbolica nella figura dell'albero come rappresentazione della nostra intima essenza, può essere fatta in due modi: partendo dal basso, se si vuole sottolineare il bisogno del cuore di aprirsi all'azione purificatrice dello spirito; partendo dall'alto, se si vuole mettere in primo piano l'intervento divino quale protagonista principale della trasformazione interiore.
Nel primo caso il tronco secco e macchiato dalla malattia sale timidamente verso l'alto ma, già soltanto per questa sua ricerca di luce e richiesta di perdono, mostra qua e là qualche segno di vita, un brillio di verde e di rosa.
Nel secondo caso sono le due figure emblematiche del sole e della colomba a indurci a contemplare l'azione di Dio che, sfiorando il nostro alberello inaridito, lo trasformano gloriosamente in uno sfolgorante e delicatissimo scoppio di vita.